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giovedì 21 luglio 2016

Il modernismo attacca la devozione mariana (-)

L'eresia modernista si sta avventando con accanimento contro tutto ciò che è cattolico, tra cui la devozione alla Madonna. Ho discusso di questo ed altri argomenti con Riesina, una giovane collaboratrice del blog (si è laureata a febbraio all'età di 22 anni).


- I santi nutrivano molta devozione verso la Beata Vergine Maria, invece i modernisti che sostengono posizioni più estremiste dicono che la devozione mariana è un ostacolo al dialogo coi luterani, e che quindi bisogna sopprimerla. Non ti sembra una cosa assurda abolire la devozione alla Madonna, la quale è la Mediatrice universale di tutte le grazie?

- Certamente, si tratta di una scelta assurda e insensata. Proprio la Beata Vergine si è fatta veicolo preferenziale della Parola di Dio, prima accettando che nel Suo Grembo si incarnasse il Figlio Unigenito di Dio e poi trasmettendo con una certa frequenza i messaggi di Dio ai veggenti, per fare sì che l’umanità potesse rigettare il peccato e gli inganni del Demonio per abbracciare una vita secondo la Volontà di Dio. Inoltre è l’unica creatura umana ad essere stata concepita senza il peccato originale, e ad essere stata assunta al Cielo in Anima e Corpo. In tutto questo sta la straordinarietà della figura di Maria e la sua enorme importanza per noi Cattolici; di conseguenza abolire la devozione alla Madonna significa di fatto rinunciare ad essere Cattolici. 

- Certi teologi che hanno abbracciato l'eresia modernista dicono che Gesù non è risorto, mentre invece San Paolo afferma che se Cristo non fosse risorto, la nostra fede sarebbe vana. Cosa ne pensi di questa eresia?

- Purtroppo il modernismo porta ad una banalizzazione della Fede, da cui vengono sradicati gli elementi sovrannaturali fino a trasformare la Storia Sacra in un racconto simbolico, non tanto diverso dai miti dell’Antica Grecia. Di conseguenza abbiamo teologi che sostengono che Cristo non sia risorto; altri che affermano che la Genesi sia un racconto simbolico, e così via. Tutto questo in un certo senso conduce all’ateismo, per cui è importante che chi crede in queste teorie si ravveda e torni sui suoi passi ad una visione tradizionale della Fede che accetti tutti i Dogmi del Cattolicesimo. Inoltre mi scandalizza sapere che chi crede in queste teorie non di rado le “sponsorizza”, argomentandole e facendole conoscere alle altre persone; di conseguenza si ha una nociva diffusione di queste eresie, non dissimili da un cancro che corrode la Cattolicità.

- Molti modernisti affermano che Gesù non sapeva di essere Dio e che sarebbe morto in croce. Invece noi cattolici fedeli al Magistero della Chiesa crediamo che Gesù, essendo Dio, è onnisciente, e quindi sapeva benissimo di essere la Seconda Persona della Santissima Trinità e che si sarebbe immolato sulla croce per la nostra redenzione. Può un Dio non sapere di essere Dio?

- Certamente no. Pensare che Dio non sia onnisciente (e, di rimando, che non sia onnipotente) rappresenta un grave affronto verso la Verità della Chiesa Cattolica. A onor del vero, va detto che Cristo, agonizzando nel Getsemani, ebbe un momento di scoramento in cui pronunciò le parole “Padre, se possibile, allontana da Me questo calice”, ma va detto che queste parole sono frutto della doppia natura (sia umana che divina) di Cristo; questo non cozza in nessun modo con il fatto che Cristo si sarebbe immolato sulla Croce, tanto è vero che poi Cristo aggiunse “Sia fatta la Tua Volontà”, rimettendo gli eventi futuri nelle mani di Dio, consapevole di essere sceso sulla Terra per redimere l’umanità intera. 

- Il grande Papa San Pio X (uno dei santi più venerati dai cattolici fedeli alla Tradizione) disse che non sono lontani dal vero coloro che considerano i modernisti i peggiori nemici della Chiesa, poiché costoro tentano di distruggerla dal di dentro. Anche secondo te i modernisti sono i peggiori nemici della Chiesa Cattolica?

- Non mi è difficile crederlo. Oggi si sente parlare spesso di persone, che si autodefiniscono “cattoliche” ma che, parlando per esempio dell’integrazione tra le culture, sostengono la necessità di sottomettere la nostra cultura, basata sulla religione Cattolica, alle altre culture. Di solito motivano questa loro presa di posizione dicendo che non bisogna escludere le altre culture. Così abbiamo scuole cattoliche che rinunciano a simboli quali il Crocifisso nelle aule, o il presepe a Natale, e così via; e in tutto questo chi ha una vera fede cattolica si sente “da meno”, ed è quasi spinto a nascondere il proprio credo quasi fosse un elemento di cui vergognarsi. Inoltre i modernisti quando sono nella posizione di maestri tramandano ai propri sottoposti una Fede all'acqua di rose – se non addirittura eretica; penso per esempio agli insegnanti di religione che presentano ai propri alunni una visione della Storia Sacra come un racconto simbolico e non come una testimonianza dell’Amore di Dio verso di noi, e questo è molto nocivo perché porta le persone ad avere una visione del tutto deformata di quella che è la Verità di Dio. 

- I modernisti nutrono un sommo disprezzo per la Messa tridentina. Se loro che sono i seguaci dell'eresia modernista disprezzano così tanto la liturgia tradizionale, è evidente che si tratta di un baluardo della Dottrina Cattolica. Pensi che sia encomiabile impegnarsi nel difendere e promuovere la Messa in rito antico?

- Certamente. Non molto tempo fa su Facebook mi è capitata sott’occhio una vignetta, nella quale il rito veniva paragonato a un autobus in cui il sacerdote rappresenta il conducente. Sotto c’era la domanda: “preferisci che il conducente guidi rivolto verso i passeggeri o verso la strada?”. Questa battuta ci aiuta a capire l’importanza di una celebrazione coram Deo. La Messa Tridentina offre, rispetto alla Messa Novus Ordo, una maggiore proiezione verso Dio, che viene trasmessa al fedele tramite la bellezza della liturgia, e appunto, anche tramite la celebrazione coram Deo, in quanto si ha un maggiore senso dell’essere tutti proiettati verso Dio, come unico vero centro della liturgia. Talvolta i modernisti rigettano la Messa Tridentina “per partito preso”, senza cioè conoscere realmente tale forma di liturgia. 

- San Pio X nella monumentale Enciclica "Pascendi Dominici grecis", nella quale condannò il modernismo definendolo la "sintesi di tutte le eresie", disse che queste dottrine avrebbero portato le anime all'ateismo. Ti sembra che si sia avverato il pronostico di questo pio e zelante Pontefice?

- Purtroppo, sì. Il modernismo equipara l’importanza di aiutare le anime a raggiungere la Celeste Beatitudine alla necessità di aiutare le persone nel corso della propria vita terrena (penso per esempio alle iniziative “umanitarie”, quali per esempio le raccolte di fondi per contrastare la fame in Africa, e così via). È sì importante aiutare le persone che sono indigenti ad avere un tenore di vita dignitoso; questo è quello che facevano grandi Santi come Giovanni Bosco, Francesco d’Assisi e altri ancora, ma bisogna essere molto attenti ad evitare un atteggiamento “strabico” in cui ci si focalizzi maggiormente sulle necessità materiali degli uomini perdendo di vista quelle spirituali. In caso contrario si va verso un materialismo che indubbiamente allontana le anime dalla dimensione spirituale; se san Giovanni Bosco aiutava i ragazzini orfani e maltrattati a vivere dignitosamente e li instradava verso il Cattolicesimo, oggi si rischia che ci siano sacerdoti, o educatori cattolici modernisti, che si limitano a dar da mangiare ai poveri senza compiere un atto di carità cristiana ancora più grande, e cioè renderli consapevoli che l’anima è immortale e che di conseguenza bisogna vivere in modo da compiacere Dio, così da avere l’accesso al Regno dei Cieli.


- A Dio piacendo, in autunno io, tu, Chantal, Letizia e Maristella ci incontreremo alcuni giorni e assisteremo assieme al Santo Sacrificio della Messa celebrato col rito antico. Sei contenta di ritrovarci tutti assieme e di condividere dei momenti in fraterna letizia?


- Certamente! Il pellegrinaggio Summorum Pontificum, che nasce come risposta all’omonimo Motu Proprio di Benedetto XVI, è un’ottima occasione per toccare con mano quanto la Messa Vetus Ordo sia amata a livello popolare. Per me sarà il secondo anno consecutivo in cui prenderò parte al Pellegrinaggio, e non vedo l’ora di partire per Roma, dove potrò assistere alla bellezza del Rito Antico, celebrato in alcune tra le chiese più belle di Roma, e confrontarmi con voi sugli argomenti che maggiormente interessano la vita dei cattolici al giorno d’oggi. Per consentire questo, il pellegrinaggio Summorum Pontificum non solo offre delle straordinarie celebrazioni liturgiche, ma organizza anche un ciclo di conferenze che toccano le tematiche più delicate proponendo delle esaurienti spiegazioni, perfettamente comprensibili e rivolte a chiunque voglia prenderne parte. 



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