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venerdì 2 novembre 2018

La Madonna libera le anime dal Purgatorio (-)

Era pio uso del popolo romano visi­tare le Chiese con ceri in mano nella not­te della vigilia dell'Assunta.

Accadde un anno che una nobile dama, mentre stava inginocchiata nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli sul Campi­doglio, con grande sorpresa vide compa­rirsi innanzi una dama da lei molto cono­sciuta e morta in quello stesso anno. Volle attenderla alla porta della Chiesa, per avere chiarito lo strano fatto.

Appena la vide uscire, la trasse in di­sparte e le domandò: Non siete voi la mia madrina Marozia, che mi tenne al fonte battesimale? - Sì, rispose la de­funta, sono proprio io! - E come vi trovate fra i vivi, se già moriste da di­versi mesi? ... E che cosa vi è accaduto nell'altra vita?

- Sino ad oggi, rispose l'anima, sono rimasta immersa in un fuoco cocentissi­mo, in pena di tanti peccati, specie pecca­ti di vanità commessi in gioventù; ma in occasione di questa festa della Assunta, essendo la Regina del Cielo discesa in mezzo alle fiamme del Purgatorio, sono stata liberata assieme a molte anime, on­de entrassimo in Paradiso nel giorno stes­so della sua Assunzione. Ogni anno la Di­vina Signora rinnova questo miracolo di misericordia ed il numero delle anime che Ella libera in tal modo è circa quanto quello della popolazione di Roma. In ri­conoscenza di questa grazia ci rechiamo in questa notte nei santuari a Lei consa­crati. Che se i vostri occhi vedono me sola, sappiate invece che noi siamo in gran moltitudine.

E vedendo che la donna restava atto­nita e dubbiosa, subito la defunta sog­giunse:

- In prova della verità che ho detto, vi annunzio che voi stessa morrete da qui ad un anno, in questa stessa festa; scorso il quale termine, se non sarete morta, ri­terrete come una illusione quanto vi ho detto. -

San Pier Damiani riferisce che la pia donna, dopo un anno trascorso nell'eser­cizio di molte opere buone, ammalatasi nell'antivigilia dell'Assunta, passò da que­sta vita all'eternità nel giorno stesso della festa, come le era stato predetto.

Molti altri scrittori, come Gersone, Teofilo, Faber, confermano questa pia credenza, la quale è basata sopra un gran numero di rivelazioni, ed è appunto per questo che in Roma la Chiesa di Santa Maria in Montorio, dove risiede l'Arciconfraternita del Suffragio, è dedicata al­l'Assunzione di Maria Vergine.


[Brano tratto da "Vera devozione a Maria", di Don Giuseppe Tomaselli, Imprimatur Can. Carciotto Vic. Gen., Catania 13 maggio 1952].
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