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lunedì 5 novembre 2012

Un Pellegrinaggio memorabile


Il 3 novembre migliaia di pellegrini giunti a Roma da vari Paesi dell'orbe cattolico hanno avuto la grazia di poter assistere al Santo Sacrificio della Messa celebrato nella Basilica di San Pietro dal Cardinale Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione del Culto Divino. È stato un successo strepitoso! Fino a qualche settimana fa, in pochi avrebbero scommesso sulla sua riuscita, si temeva un flop clamoroso che sarebbe stato disastroso per il movimento tradizionale, infatti i modernisti avrebbero avuto un'occasione imperdibile per dipingerci come “quattro gatti” che fanno solo caciara. E invece si sono presentati nel centro della cristianità migliaia di leoni arditi pronti a combattere senza tregua la buona battaglia della fede.

Se prima qualcuno poteva avere ancora qualche dubbio, adesso tutti possono essere consapevoli che è nato un nuovo movimento liturgico di stampo tradizionale che sta dilagando tra i fedeli. È evidente che dopo la promulgazione del Motu Proprio Summorum Pontificum c'è stato un vero e proprio “sfondamento a sinistra”, cioè il movimento ha arruolato nei suoi ranghi molti fedeli che in passato erano distanti dai temi cari al mondo della Tradizione. Ormai la “Linea Maginot” modernista è stata sfondata, e alle anziane e acciaccate truppe progressiste non rimane che battere in rovinosa ritirata.

Fino a dieci anni fa, chi di noi poteva immaginare che in San Pietro si sarebbe tenuta la splendida celebrazione liturgica in rito antico del 3 novembre? Chi avesse osato sognare una cosa del genere sarebbe stato etichettato come “vittima di idee anacronistiche” e forse anche come “scismatico”. Se poi avesse sognato anche che a celebrare sarebbe stato il Prefetto della Congregazione del Culto Divino, avrebbe rischiato di essere rinchiuso direttamente in manicomio. Le speranze che ieri sembravano folli sogni, oggi sono realtà. Che cosa ci aspetta il futuro? Un giorno la Messa tridentina sarà celebrata persino all'altare del Bernini? Staremo a vedere ciò che accadrà nei prossimi anni, ma una cosa è chiara a tutti: i tradizionalisti non si arrendono mai, combatteranno sino alla vittoria della Tradizione. La battaglia non è solo sul fronte liturgico, ma su tutti i fronti della vita cristiana. Bisogna abbattere la “rivoluzione culturale” che ha sfigurato l'immagine del cattolicesimo. Non ne possiamo più delle Messe show e degli abusi liturgici! Siamo stanchi dei teologi che negano che Cristo sia l'unico salvatore del genere umano! Basta con la secolarizzazione degli ordini religiosi!

I modernisti avranno ancora filo da torcere, la lotta spirituale continua su tutti i fronti sino a quando non sarà estirpata definitivamente la “sintesi di tutte le eresie”.